Milano di notte ti parla anche se non vuole. Ti aggrappi alle finestre e ti tuffi in vari mondi e varie storie. Acceleri e pensi che sei nel momento giusto al posto giusto, non sai cosa voglia dire giusto, ma il senso è quello. La tua faccia stanca si rilassa, tutto è armonico e fai parte del giro e quindi sei in gioco. Non c'è quasi nessuno, il buio si può toccare, ti passa pure accanto. Ma è come una tana, un rifugio. Con o senza parole a Milano si può stare. Basta stare in silenzio e respiri. Diventi l'asfalto, i mattoni, i marciapiedi, i balconi. Tu sei tutto e niente. Ma non importa chi sei o cosa fai nella vita, sei lì e questo è quello che conta. Fai parte di qualcosa che nessuno sa cosa sia. Siamo noi alla fine. Abbiamo costruito castelli, ma non abbiamo dimenticato che sono di sabbia. Sotto ci siamo ancora noi. Ribelli e incantati, indaffarati e inermi. Siamo sempre noi, qui.
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