lunedì 24 dicembre 2012
Il Volo.
è in momenti come questi, sì, ma quali momenti? è in momenti come questi che la città si apre a te. Non sappiamo usare troppi romanticismi e quindi ci ribelliamo al sentimento che si ingrossa e galoppa lì tra il torace e lo stomaco. Hanno pure dei luoghi i sentimenti. Ma basta parole strausate e stropicciate. Abbiamo voglia di una boccata d'aria, di un pò di condensa che esce vibrando dalle nostre labbra. Abbiamo incrociato i nostri sguardi, ma solo noi soli siamo gli sconfitti. Vaghiamo cercando di sostituire ricordi con altri ricordi, con altri ricordi e così via. Sembriamo attoniti di fronte a questo spettacolo, come davanti ad uno schermo spento. è un volo senza sicura, senza paracadute, senza. Abbiamo la scarpata a mezzo centimetro, l'abbiamo superata, ora siamo noi la scarpata. Ci siamo dentro, fino al collo. Vedete le nostre teste? No? Allora ormai stiamo volando senza un orizzonte a vista,abbiamo troppi palazzi che ci separano dall'unica cosa che desideriamo. E ancora palazzi. Mille vite tra di noi, mille storie, troppe parole, troppi silenzi. La città è infinita o così appare. è sempre un'isola tra le isole, ma è troppo piena, eppure così silenziosa la notte. Tutti orizzontalmente distribuiti, i pensieri escono dalle orecchie e si spalmano sul cuscino. Fremiamo tutti di giorno, ci guardiamo, ridiamo. La sera siamo soli e accarezziamo le nostre paure. Il tramonto è il sublime, si manifesta in un infinitesimo uno spettacolo troppo grande; anche le parole si piegano e si zittiscono. E noi siamo lì colmi di tutto, esageratamente colmi. Giriamo lo sguardo e scopriamo la notte che rimbocca le coperte alle giornate trascorse.
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