mercoledì 30 gennaio 2013

Piromani.

Addio fottiti ma aspettami addio fottiti ma aspettami andiamo a vedere le luci della centrale elettrica andiamo a vedere i colori delle ciminiere dall'alto dei nostri elicotteri immaginari andiamo a dare fuoco ai tramonti e alle macchine parcheggiate male ad assaltare ancora i cieli a farci sconfiggere e finire sui telegiornali foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali andiamo a vedere i cantieri delle case popolari dai finestrini dei treni ad alta velocità trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città andiamo a vedere le luci della centrale elettrica andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas...

sabato 19 gennaio 2013

Sogno.

Alla fine ci ritroviamo sempre con la vita che ci scorre sotto i piedi, con una pistola alla tempia fisso, fisso la finestra.

Ho una bomba ad orologeria
tra lo sterno e il resto
non guardarmi fisso negli occhi
ho solo sogni sporchi
e se te li rivelo sbrocchi.
Sento ancora i rintocchi
è la fine senza speranza
navighiamo ancora un po'
in questa stanza
in questa peugeot
ho il cielo tatuato sulle braccia
ho bisogno di seguirlo
e stare zitta.
Cado in avanti sul marciapiede
ma sono nella città
senza luci.
Ho un'anatomia instabile
irrequieta come quella di un nomade
se ci resti capisci
strisci tra la gente
è una mente attenta al particolare
vende al miglior offerente
la stella polare.
Non ho ricordi in fila
solo burattini in mano
di un uomo qualunque
non scelgo di stare seduta
lo sono già tempo muta
il silenzio è attorno
quando mi sveglio, dormo
sogno o son desto, sogno
sogno
e ci resto.

Ti guardo in faccia e vedo me
è solo un riflesso non so perchè
dimmi che staremo ancora in piedi
dimmi che staremo ancora in piedi
ho le ginocchia che sbandano tra queste strade
non ritrovo il singolare volo
di un'anima libera
sono in prigionia
di una mente effimera.

Risveglio.

E a volte credo che tutto questo serva solo per ovattare le nostre teste, per fasciarle prima di cadere. È un mondo che non esiste, è finto tutto quello che ho intorno. Mi piace seguire il flusso, ma a volte mi accorgo di perder tempo. Voglio vivere, ora e quindi partirò.
Ho la testa tra vari inganni, ho una strada scolpita che non riesco a vedere e nel frattempo leggo libri e studio, vedo gente e rido. Come se stessi aspettando di vivere da un secolo e tutto quello che sto facendo è solo reiterare l'attesa. Mi sono spostata da quattro mura ad altre quattro mura, dove c'è gente in gamba per carità, ma son sempre quattro mura. Sembra di vivere, ma è solo un asilo nido. Mi sembra tutto protetto, da cuscini e ovatta. Esci dal portone e torni a lottare, ma la tua giornata se ne è andata lì, mangiando, scherzando, leggendo e non capendo. Voglio solo camminare, chiedo troppo?

venerdì 18 gennaio 2013

Siamo solo atomi.

"Siamo solo atomi, non cercatemi nemmeno" [Ferro Giant]

I nostri guai e le nostre follie, i nostri sogni e le nostre fantasie perdono identità con il corpo che diventa polvere. Abbiamo voglia solo di correre, senza umanità nell'aria, solo rincorrere un nuovo cielo, sempre sereno. Abbiamo le costellazioni al posto delle pupille, guardiamo i vostri volti e non vediamo un uomo, ma solo piccoli involucri.
Stiamo perdendo la presa sulle cose e sulle immagini.
Abbiamo volontà superiori da rispettare, senza poterci voltare.
Abbiamo spesso pensato di spezzare i legami, cambiare direzione senza nessuno attorno.
Noi e il mondo come contorno.
Non abbiamo mai abbastanza sensi per tutto questo.
Ci rivoltate a volte, un conato interno e folle.
Non vogliamo altri respiri attorno, occhi guardinghi senza morale.
Non sopportiamo l'assenza di risposte. Rifugiatevi nel vostro Dio, noi abbiamo solo briciole in mano, pezzi soli di piccole sensazioni.
Sbagliamo a pensare di vivere senza altre parole, senza altri cuori solitari, ma vogliamo sopravvivere nella giungla in modo diverso, non per questo più giusto. Il nostro modo, personale che non ci faccia perdere tra i nostri demoni.

domenica 13 gennaio 2013

Shine.

Cuffie che ovattano il mondo esterno, ci sei solo tu e il tuo respiro. Un uomo urla dentro, chiudi gli occhi e non c'è che una calma apparente. Siamo stati presi a pugni, abbiamo sorriso, siamo tra questi vicoli e cadiamo a terra, ma per la gioia.

Remember when you were young,
You shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.

sabato 12 gennaio 2013

Venezia.

Siamo tra queste vie, anche se sbagliarei a chiamarle così. Calli, Martina, calli. Non siamo in noi, abbiamo troppi sapori a cui star dietro, non ci bastano gli occhi e il corpo si fa piccolo in questo universo. Entri nella storia di soppiatto, avendo paura di rompere tutto. Eppure sei lì, altre dimensioni, altre visioni. Tutto messo in piedi per garantire un grande pubblico, sempre presente. Eppure ti giri e respiri. L'acqua ti abbraccia anche col freddo. Troppo per berlo in un giorno, lo spettacolo. Sembran tutti poeti, anche quando parlano. Sono tutti più sereni se leggi il loro volto, tutti più calmi. Sembra un contorno fatto per l'uomo, ma che l'ha superato di gran lunga. Ormai è una realtà a sè, vive da sè e viaggia portandoti sul dorso. Di notte tutto si ferma. I canali sono silenziosi, ospitano solo barche stanche. La luce ocra illumina le case e non si scorge nemmeno un uomo. Come se d'un tratto tutti avessero abbandonato i loro lavori, le proprie famiglie e la città vuota si piega su sè stessa. Viaggiamo senza parlare, è lo spirito libero fatto a pareti, a campi, a rami. Siamo noi, senza parole, il buio ci inghiotte, ma è un compagno di sempre. La piazza è illuminata a giorno, altro che fiato spezzato, qua non bastiamo per comprendere tutto. Ti giri e sei sul mare e tutto riparte. Siamo senza sogni precisi, con bisogni eterni e ripetitivi, ma per un momento, ci dimentichiamo del mondo attorno e ci guardiamo.

Lunatici.

E vorrei starci ma ho merda tra i pensieri
anelli tra le dita e in testa buchi neri
mente nebulosa e la capoccia d'arenaria
ma se vivo nello spazio non posso campare d'aria
Non c'è suono in questo spazio e quindi brucio le adenoidi
cresci ma la via più breve non la trovi tra (a)steroidi
ora voglio alzarmi dalla terra e volare
occhi al cielo in cerca di una stella polare...



martedì 8 gennaio 2013

Baustelle.

Come sciogliere i nodi delle connessioni cerebrali con della musica. Malinconici Baustelle, Perfetti Baustelle.

Certe notti da nevrastenia
Da soffocare
Apro la finestra e volo via
(Si fa per dire)
Come la ginestra nata sulla pietra lavica
Mi vedo lottare
Come mosca nel bicchiere
Eppure Dio
Lo lascio fare


 
Stringimi le mani
Non è niente
La guerra passerà...

domenica 6 gennaio 2013

Vite.

Siamo individui
individuali che cercano
l'oblio nelle chiacchiere
inutili e di circostanza
siamo scogli in un unico mare
viviamo le nostre vite
in disparte
immersi nella moltitudine
abbiamo amici
e carezze
abbiamo nemici e pugni chiusi
dentro il nostro segreto
che non è che un pezzo di fiato
abbiamo gli occhi troppo aperti
in una realtà di luci e colori
abbaglianti.
Abbiamo i nostri mostri
senza sembianze
che dormono nel nostro
letto
che vivono la nostra vita.
Ma alla fine poco importa,
il singolo attimo
senza esitazione
vale più di mille fiere
e siamo senza ostacoli
in balia del vento.

venerdì 4 gennaio 2013

Città.

Sei una assente presenza
sempre presente in chi vaga senza meta
ruzzoliamo tra questi giardini
regoliamo i nostri destini
finisce che fai da te
sempre perché
son tutti a bravi
a starti accanto
quando il
meglio che puoi
dare
si svuota attorno
ma poi vedi che
se non va
non ce n'è
qua la città
grida e tace
ci sono mille
tracce di diverse vite
siamo vincolati alla nostra
origine
mi trovo bene
con la mia radice
ma vorrei fuggire
con l'orologio al polso
sempre in vista
ho solo bisogno del mio posto
anche se in salita.

martedì 1 gennaio 2013

Notte.


Sfatti?
mi chiedo in questo
silenzio rotto
dai tasti
e dai respiri
se mai darai risposta
al mio dilemma
scherma
la mia velleità
le mie velleità
le chiamano
futilità
allungo
il giorno
verso nuovi panorami
schiavi delle ore
delle pietre
un varco
allarga
il vento attraversa il corpo
ingrati
seppelliti
rinchiusi
comunicare non è più
nostra competenza
troviamo l'essenza nella tollerabilità
quindi
la nostra libertà
si ammala
segnata
gli anni gravano
le bestie si sfamano
acclamano
il loro nutrimento
il nostro tormento
non è che gioia
il nostro lamento
finirà per essere vita
abbiamo allontanato tutto
l'umanità
scivola da buste ingiallite
mite è il tuo sguardo
ridi
e piangi
come fosse l'ultimo.

Ammazzatevi, Gioia.


Ammazzatevi in un giorno di sole,
potrete finalmente gioire.
Le vene rimarranno vuote
e con loro finiranno i pensieri.
Liberate il vostro ultimo canto,
urlate senza alcun ostacolo.
Bucate la vostra pelle,
fumate le vostre canne,
finalmente sereno sarà il vostro volto.
Finite il giorno,
finite la notte,
le vostre ossa rotte
si ricomporranno.
Le vostre finte lotte,
termineranno.

Altre mete.


Queste strade in solitaria,
"Naive" risuona.
In alto lo sguardo
mi abbandono a clandestini desideri.
Una luce all'ultimo piano
calda questa atmosfera
Milano che si rivela
si schiude
rasserena l'inquietudine.

Immersi in questo cemento
respiriamo sprazzi di umanità.
A tratti immagino
altri risvolti
diversi propositi.

Vorrei comunicare
una necessità
ma la tua mente
è ormai rivolta ad altre mete.

Morte a scoppio.


Ti ho visto morire
ti ho visto piegarti su te stesso
bruciare le tappe
assaggiare il mondo
per poi rinchiuderti
assaporare il giorno
per poi voltarti.
pensare,
tacere
finire
distruggere.
una canzone nell'aria
danza
accarezza
l'ombra
della notte.
finisce il sonno
finisce il dubbio
alimenta il dramma
cancella il volto.
ondeggia sotto l'effetto
di qualche sostanza
un bicchiere
deposto
sul tuo tavolo
trascinati per questa
stanza,
finisciti,
perché
è già
sera.