Un martello regolare e veloce picchia
tra queste costole. Quel vago inizio di una sensazione senza parole.
Nessuna voce per questi sbalzi d'umore. Ci siamo arrampicati
sull'asta per cercare di acchiappare l'ultima speranza che
volteggiava seguendo le correnti dei venti. Scivolati verso un limite
ci si è spinti più in là. Senza troppe sbavature abbiamo disegnato
i nostri occhi. Diventano piccoli prismi in un mare di carne. Abbiamo
aspettato un sorso di brezza, ma poi siamo atterrati di culo
sull'erba ancora bagnata. Non abbiamo ancora la forza di rialzarci.
Abbiamo bisogno della mano che nessuno ci lancia. Siamo separati da
pochi centimetri, ma nemmeno ci vediamo.
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