Non sarò mai come tu volevi. Non sarò
mai come io volevo. Salgo su un traghetto in città. Tra il cemento
navighiamo come una rompighiaccio del nord. Ho le palpebre serrate.
Non vedo, ma non per questo non so dove sono. Mi ricordo ogni
centimetro delle strade, ogni sampietrino di ogni suolo. Se sei
accanto al naviglio l'aria è un cubo di Rubik mai toccato. Denso e
fermo. Poi ti sposti e iniziano ad apparire nubi di smog perlato.
Entrano nelle orecchie assieme ai clacson rubati. C'è qualche rotaia
che gracchia senza pietà e striscia senza alternative sull'unico
binario che ha. Eppure sembra viaggiare. Eppure vive più di noi. Ci
sono questi tram arancioni. Si inseriscono nel grigio dei palazzi e
delle case. Come una pennellata stonata in mezzo alla tela.
Nell'insieme si adagia tra i colori. Se giri a destra, il cemento
diventa la tua rampa di lancio personale, la gente non esiste più.
Sono delle chiazze nel sentiero, ombre tra le luci. Tutto è un
riflesso che si abbraccia a te, ma non temere. Ho solo queste due
scarpe con i lacci che sbatacchiano sulla pelle, se corro, puo'
essere che cada. La canzone che risuona è aggressiva, a passi svelti
e decisi attraversa le orecchie, il labirinto, le vene, la pelle. Una
macchina da guerra senza ruote cingolate, si viaggia tra le famiglie
che iniziano a cenare e le coppie affacciate alle finestre. Alcuni
televisori trasmettono le vite degli altri. I respiri non si sentono,
non esistono. C'è solo dell'umido che si appiccica alle pareti del
cervello di questo essere senza regole. Non credo attraverserò la
strada. Rimane il dilemma, ma il semaforo sceglie per me. È rosso e
si continua sullo stesso marciapiede silenzioso. Non devi decidere.
Qua è tutto più semplice. La vita è un'altra cosa. Questo è un
modo come un altro per esistere. Dire: sì, ci sono. Sto camminando
senza muovere un piede. Sto vivendo senza respirare. Sono nel tempo e
ci sguazzo. Nuoto tra tutti i ricordi e le emozioni passate. Qualche
bracciata tra i vostri sorrisi e le vostre follie. Forse vorrei
fermarmi e guardarvi ancora per un po'.
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