lunedì 17 giugno 2013

di notte

Il riflesso di un'auto sfuma passando da una semplice colorazione bianca ad una rossa, luminosa. Non pensiamo ad altro che ad esistere. Si sentono le voci degli altri che sono seduti davanti. Come un perfetto copione in cui tutti hanno finalmente la parte giusta e la stanno eseguendo con i tempi giusti, le pause giuste, i respiri a ritmo. Qualcosa nel bagagliaio sobbalza. Chi guida scorre le strade come se fossero cartoline che interessano poco. Le sfiora appena, tanto è veloce. La guida ormai è sicura, forse anche troppo. Passiamo in rassegna tutta la città, dal centro in poi. Sembra di vivere un'altra vita. Un altro mondo con altre persone, con altre regole, con altri gesti e sguardi. Tutto accade nello stesso identico posto di sempre, eppure è come se non ci fossimo mai stati. Tutti sono gli stessi di sempre, eppure sembra di non averli mai conosciuti. Ci si fa spazio tra il buio dell'una. Di auto in giro ce ne sono ormai poche. Anche se ci fossero non si noterebbero. Un po' come corpi invisibili ci muoviamo tra le fessure della vita. Piccoli spazi in cui si fatica ad entrare, ma che la sera si attraversano con estrema facilità. Un sorso d'acqua per tornare coi piedi per terra. Il caldo c'è lo stesso, anche se il mondo pare girare al contrario. Sorrisi semplici buttati a casaccio su questi visi puliti. Ogni tanto le curve vengono prese troppo di fretta, la macchina stride e sembra ribellarsi, ma continua incessantemente il suo dovere. Come gli altri ora ha un compito e non si scherza. Si è liberi e si potrebbe vivere così per sempre. L'alba non cambierà nulla. Invece si cambia. Si torna a camminare a testa china con la musica su per le orecchie, con le scarpe nuove e gli occhi stanchi.
L'alba non cambierà nulla, ma sarà pur sempre un'alba.

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