Il riflesso di un'auto sfuma passando
da una semplice colorazione bianca ad una rossa, luminosa. Non
pensiamo ad altro che ad esistere. Si sentono le voci degli altri che
sono seduti davanti. Come un perfetto copione in cui tutti hanno
finalmente la parte giusta e la stanno eseguendo con i tempi giusti,
le pause giuste, i respiri a ritmo. Qualcosa nel bagagliaio sobbalza.
Chi guida scorre le strade come se fossero cartoline che interessano
poco. Le sfiora appena, tanto è veloce. La guida ormai è sicura,
forse anche troppo. Passiamo in rassegna tutta la città, dal centro
in poi. Sembra di vivere un'altra vita. Un altro mondo con altre
persone, con altre regole, con altri gesti e sguardi. Tutto accade
nello stesso identico posto di sempre, eppure è come se non ci
fossimo mai stati. Tutti sono gli stessi di sempre, eppure sembra di
non averli mai conosciuti. Ci si fa spazio tra il buio dell'una. Di
auto in giro ce ne sono ormai poche. Anche se ci fossero non si
noterebbero. Un po' come corpi invisibili ci muoviamo tra le fessure
della vita. Piccoli spazi in cui si fatica ad entrare, ma che la sera
si attraversano con estrema facilità. Un sorso d'acqua per tornare
coi piedi per terra. Il caldo c'è lo stesso, anche se il mondo pare
girare al contrario. Sorrisi semplici buttati a casaccio su questi
visi puliti. Ogni tanto le curve vengono prese troppo di fretta, la
macchina stride e sembra ribellarsi, ma continua incessantemente il
suo dovere. Come gli altri ora ha un compito e non si scherza. Si è
liberi e si potrebbe vivere così per sempre. L'alba non cambierà
nulla. Invece si cambia. Si torna a camminare a testa china con la
musica su per le orecchie, con le scarpe nuove e gli occhi stanchi.
L'alba non cambierà nulla, ma sarà
pur sempre un'alba.
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