Queste sono le nottate senza senso.
Come se le altre ne avessero uno. Una scatola incastonata tra le
costole che viaggia per conto suo. C'è un momento in cui gli eventi
riescono a scalare la vetta dei ricordi. Si piazzano in prima fila e
ti lustrano gli occhi con le loro stupide immagini. Sono prepotenti,
questi. Ho delle facce davanti, di gente reale e non. Voi siete lì e
non lo sapete. Siete lì, ma non esistete. Non esistete più. Ci si
appoggia alle sensazioni, come poltrone quasi comode. Si prende il
telecomando e parte lo spettacolo. Ma la palpebra cade e le frange
dei vari battiti si mischiano in un unico vortice. Non siamo qui.
Siamo qui.
E riuniamo le pagine. Disegni instabili
si spalmano sopra quei fogli. Ho raccolto i pochi soldi che avevo
nelle tasche. Li giro e rigiro tra le mani. Così inutili in questa
stanza. Lego l'ebrezza al soffitto e mi faccio trascinare dal tempo.
Non siamo qui. Siamo qui.
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