Non sarò mai come tu volevi. Non sarò
mai come io volevo. Salgo su un traghetto in città. Tra il cemento
navighiamo come una rompighiaccio del nord. Ho le palpebre serrate.
Non vedo, ma non per questo non so dove sono. Mi ricordo ogni
centimetro delle strade, ogni sampietrino di ogni suolo. Se sei
accanto al naviglio l'aria è un cubo di Rubik mai toccato. Denso e
fermo. Poi ti sposti e iniziano ad apparire nubi di smog perlato.
Entrano nelle orecchie assieme ai clacson rubati. C'è qualche rotaia
che gracchia senza pietà e striscia senza alternative sull'unico
binario che ha. Eppure sembra viaggiare. Eppure vive più di noi. Ci
sono questi tram arancioni. Si inseriscono nel grigio dei palazzi e
delle case. Come una pennellata stonata in mezzo alla tela.
Nell'insieme si adagia tra i colori. Se giri a destra, il cemento
diventa la tua rampa di lancio personale, la gente non esiste più.
Sono delle chiazze nel sentiero, ombre tra le luci. Tutto è un
riflesso che si abbraccia a te, ma non temere. Ho solo queste due
scarpe con i lacci che sbatacchiano sulla pelle, se corro, puo'
essere che cada. La canzone che risuona è aggressiva, a passi svelti
e decisi attraversa le orecchie, il labirinto, le vene, la pelle. Una
macchina da guerra senza ruote cingolate, si viaggia tra le famiglie
che iniziano a cenare e le coppie affacciate alle finestre. Alcuni
televisori trasmettono le vite degli altri. I respiri non si sentono,
non esistono. C'è solo dell'umido che si appiccica alle pareti del
cervello di questo essere senza regole. Non credo attraverserò la
strada. Rimane il dilemma, ma il semaforo sceglie per me. È rosso e
si continua sullo stesso marciapiede silenzioso. Non devi decidere.
Qua è tutto più semplice. La vita è un'altra cosa. Questo è un
modo come un altro per esistere. Dire: sì, ci sono. Sto camminando
senza muovere un piede. Sto vivendo senza respirare. Sono nel tempo e
ci sguazzo. Nuoto tra tutti i ricordi e le emozioni passate. Qualche
bracciata tra i vostri sorrisi e le vostre follie. Forse vorrei
fermarmi e guardarvi ancora per un po'.
mercoledì 29 maggio 2013
lunedì 27 maggio 2013
Il Testimone.
Incursioni tra le parole di questa sottospecie di blog.
Ogni giorno facciamo mille cose e in realtà, probabilmente, non ne facciamo nessuna.
Ci grattiamo le chiappe, starnutiamo, incrociamo il nostro sguardo con quello di altri nulla facenti/ tenenti.
Pensiamo a cosa dirci, a cosa evitare di dirci A che balsamo usare. Che metro prendere. Se studiare o saltare la sessione per farsi due passi. Se fumare o non fumare. Se. Se.
Tra tutte queste cose, che poi sommate chissà che numero faranno, venti, trenta minuti del nostro tempo forse avranno quasi un senso.
Ci sediamo comodamente su un anfratto delle nostre case, s una scomoda poltrona da ufficio e pigiamo play.
Pif è un cazzone, ma con una "C" gigantesca.
Godetevi l'ultima puntata, perchè ci siamo tutti un pò rotti i coglioni.
http://news.mtv.it/tv/il-testimone-pif-incontra-roberto-saviano/
Ogni giorno facciamo mille cose e in realtà, probabilmente, non ne facciamo nessuna.
Ci grattiamo le chiappe, starnutiamo, incrociamo il nostro sguardo con quello di altri nulla facenti/ tenenti.
Pensiamo a cosa dirci, a cosa evitare di dirci A che balsamo usare. Che metro prendere. Se studiare o saltare la sessione per farsi due passi. Se fumare o non fumare. Se. Se.
Tra tutte queste cose, che poi sommate chissà che numero faranno, venti, trenta minuti del nostro tempo forse avranno quasi un senso.
Ci sediamo comodamente su un anfratto delle nostre case, s una scomoda poltrona da ufficio e pigiamo play.
Pif è un cazzone, ma con una "C" gigantesca.
Godetevi l'ultima puntata, perchè ci siamo tutti un pò rotti i coglioni.
http://news.mtv.it/tv/il-testimone-pif-incontra-roberto-saviano/
giovedì 16 maggio 2013
venerdì 10 maggio 2013
Eppur si muove.
Ho agguantato i battiti che si
sviscerano nel tempo; più ne prendo più ne perdo. Penso che qua sia
troppo svelto il cielo che corre con le nuvole in groppa. Porta
pioggia, ma domani intravedo la svolta. Se mi armassi fino ai denti
sarei quasi uno squalo negli oceani, ma spunto tra i cespugli, con le
orecchie abbassate e le fronti sudate. Mi infilo tra i vicoli, sono
timidi, provocano brividi alterni, come enigmi mi diverto a
risolverli. Ho aperto varie porte, l'importante è trovarsi davanti
sempre nuovi orizzonti. Mi scaldo con il raggio che balza fuori dal
gruppo. Mi trucco per nascondermi e confonderti. Proverbi tra le
mani, bisbigli nelle cuffie, compresse nelle tasche. Chimicamente
determinato l'afflato e il respiro. Ricreo la stessa situazione, al
rallentatore, per vederla bene, sempre uguale. Comprendo tutto
vedendo quel volto. Gli sorrido ma è già stravolto. Ho un sorriso
nel portafoglio, me lo tengo stretto. Camminando sul marciapiede,
accanto alla strada senza regole, mi affaccio sulle varie vie e sulle
varie vite. Follie senza manuali, non abbiamo dizionari per capire i
nostri pari. Paghiamo prezzi piuttosto cari per i sicari della
monotonia. Andiamo via senza fuggire, restiamo senza partire.
Agguantiamo tra le mille pile, in comode file, il nostro fienile con
porcile e fucile. Mi prendo il giornale, mi siedo all'imbrunire e
tutto è fermo, immobile “eppur si muove”.
lunedì 6 maggio 2013
A Single Man
Nella vita ho avuto momenti di assoluta chiarezza,
quando per pochi, brevi secondi, il silenzio soffoca il rumore
e provo un'emozione invece di pensare
e le cose sembrano così nitide
e il mondo sembra così nuovo.
E' come se tutto fosse appena iniziato.
Non riesco a far durare questi momenti,
io mi ci aggrappo,
ma come tutto svaniscono.
Ho vissuto una vita per quei momenti,
mi riportano al presente
e mi rendo conto che tutto
è esattamente come deve essere...
quando per pochi, brevi secondi, il silenzio soffoca il rumore
e provo un'emozione invece di pensare
e le cose sembrano così nitide
e il mondo sembra così nuovo.
E' come se tutto fosse appena iniziato.
Non riesco a far durare questi momenti,
io mi ci aggrappo,
ma come tutto svaniscono.
Ho vissuto una vita per quei momenti,
mi riportano al presente
e mi rendo conto che tutto
è esattamente come deve essere...
domenica 5 maggio 2013
Colpi in canna
Queste sono le nottate senza senso.
Come se le altre ne avessero uno. Una scatola incastonata tra le
costole che viaggia per conto suo. C'è un momento in cui gli eventi
riescono a scalare la vetta dei ricordi. Si piazzano in prima fila e
ti lustrano gli occhi con le loro stupide immagini. Sono prepotenti,
questi. Ho delle facce davanti, di gente reale e non. Voi siete lì e
non lo sapete. Siete lì, ma non esistete. Non esistete più. Ci si
appoggia alle sensazioni, come poltrone quasi comode. Si prende il
telecomando e parte lo spettacolo. Ma la palpebra cade e le frange
dei vari battiti si mischiano in un unico vortice. Non siamo qui.
Siamo qui.
E riuniamo le pagine. Disegni instabili
si spalmano sopra quei fogli. Ho raccolto i pochi soldi che avevo
nelle tasche. Li giro e rigiro tra le mani. Così inutili in questa
stanza. Lego l'ebrezza al soffitto e mi faccio trascinare dal tempo.
Non siamo qui. Siamo qui.
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