domenica 2 ottobre 2016

Tanto amati

C’eravamo tanto amati e ora siamo tutti qua, a guardarci queste pupille senza capire niente. Mi piacerebbe saper essere ciò che voglio, riuscire a plasmare materie intatte e informi, creare dal nulla una voglia e distruggere in un solo momento i dubbi e le paure. Siamo qui, come piccoli punti nell'infinito, una terra che inghiotte e accoglie, cinge ed espelle. Gracili questi corpi, su un dorso sconnesso. Non saremo mai grandi abbastanza per essere forti, tutti d’un pezzo e poi invece li tocchi e li rompi. Ho visto scorrere diverse possibilità, tutte allettanti e coinvolgenti. Il mio volto era riflesso sulle porte della metropolitana che sfrecciava lungo il ventre della città. Boccheggiando ho sorpreso una coppia accarezzarsi lievemente, un gruppo di pre-adolescenti tornare dalla loro serata di cocktail e sgarzelline. Ho guardato il riflesso senza sentire niente, separato da me, viveva una vita diversa, impassibile allo scorrere del tempo e al vociare tutt'attorno. Ci siamo ricongiunti dopo un viaggio di qualche minuto, sentendoci ancora vuoti e incompleti, ma non per questo meno leggeri. La strada sopra le nostre teste era deserta e il cemento rifletteva le luci dei lampioni. C’eravamo tanto amati e ora siamo tutti qua. Sempre nello stesso posto, camminando piano, senza farci sentire.

Nessun commento:

Posta un commento