martedì 24 maggio 2016

Routine

Mi sono fermata per un pò di tempo. Non ho scritto più molto, forse perchè impegnata a pensare ad altro o forse perchè ho smesso di lasciar andare le mani sulla tastiera, perdendomi tra le parole e il loro scorrere. La quotidianità è incredibilmente severa e mi lascia distrarre dal superfluo in ogni angolo. Si perde tempo nei modi più stupidi e insensati, rincorrendo notizie e aggiornamenti, foto e mi piace sorridenti. Ora sono qua, con le lancette che sono incredibilmente più lente a proseguire il loro cammino e riescono a darmi spazio per respirare in modo costante. Avere più tempo ha anche i suoi lati negativi, c'è un vuoto da riempire che prima era molto più regolare. Ora ci si deve inventare. Forse sarebbe meglio così, essere liberi dalle giornate tutte uguali, dove le azioni sono programmate e non possono non seguire i passaggi obbligati ormai dettati. Perdersi, tra le vie delle città, guardare le case col naso all'insù per scoprire cose mai viste, piccole schegge di semplicità che riempiono le vene di boccate d'ossigeno abbondanti. O forse ci si deve solo abituare a rispettare i nostri desideri, le pulsioni che muovono tutti in un modo o nell'altro, essere più semplici, meno agghindati da corazze inutili che sempre ci accompagneranno se meno ci guardiamo allo specchio e non guardiamo i segni sul nostro volto, le labbra screpolate e gli occhi spenti. Ho riscoperto il calore delle persone e degli sguardi sinceri, quelli rapidi, ma carichi, fatti per essere incorniciati, come un'istantanea che cattura per sempre quel sorriso incastonato tra la folla. 
Non so il senso di quello che messo su questa pagina bianca fino ad adesso. Non c'è un solo significato, leggeteci quello che più vi piace o più odiate. Magari senza capirlo fino in fondo. Basta questo ogni tanto.

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