venerdì 9 gennaio 2015

Liberami

Senza linfa vitale, scorre nel sangue un sapore amaro. Cambio sguardo e un anno mi sventola in faccia la sua carta. Vincente, erigersi vincente sopra uno squallido spettacolo. In un angolo crepito non capisco. Librarsi dopo tutti gli errori e gli sbattimenti senza più vincoli e ripensamenti. Colpi senza risparmiare in proiettili, tanto le armature sono fatte di latta. Ti pieghi sul suolo, solo il suono. Risate in lontananza e sorrisi sinceri. È il tempo di levare ancore da tentativi inutili di rianimare i morti. Sepolti i ricordi, raccolti insieme. Catene spezzate, un grido nell'aria. Sventola bandiera bianca nel cielo grigio della periferia.

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