Cercando qualcosa che non esiste ci siamo impigliati in posti sconosciuti, in reti di sguardi e progetti, in bisogni sorti da mancanze ignote. Ignari abbiamo proseguito su un terreno dissestato con pietre aguzze e tagli sul corpo. Gracili gesti che cercano attenzione. Fogli di vite sparsi e messi in disordine su scrivanie vuote e troppo spaziose.
Grazie al cazzo.
Persi per strada, se c'è, poi, una strada. Asfalto tra le arterie, cemento sulle palpebre, cicatrici sui palmi e corriamo ancora.
Senza il limite del reale, senza storie da poter raccontare. Senza.
Con un orizzonte di possibilità sbagliate.
Con un orizzonte di possibilità e basta.
And I ride, and I ride
RispondiElimina