Ogni volta che ti guardi indietro vedi grandi autostrade
fitte di persone. Siamo tutti in cammino in un modo un po' strano, come
formiche nel parco. Ho avuto il petto pesante e assetato, come desideroso di
spiccare il volo. Fremevo per una soluzione a breve termine, come una toppa su
questo tessuto tutto strappato. Avrei voluto evitare di boccheggiare ancora per
le vie di questa città, come se ricercassi uno spiazzo o un piccolo angolo in
cui liberare il peso che avevo appresso. A volte i conti non tornano. Guardo la
realtà con meno disprezzo, non capendo sempre segnali così chiari a tutti. A
volte sembra infinita la grandezza di questa domanda, a volte non c’è
semplicemente risposta. Ero seduta in un cinema, tutto buio e le immagini
scorrevano. Per me il tempo era fermo, distillato in ogni istante, dilatato nel
suo scorrere. Il turbinio di respiri era quasi insopportabile, ma il gioco come
sempre prosegue e tutti lì con lo sguardo fisso in un punto danziamo senza età
e senza meta.